martedì 3 luglio 2012

Campo verde di grano una celebre opera d'arte dell'Ottocento del pittore Vincent Van Gogh


Il celebre quadro che molti appassionati di arte conoscono e che ha come titolo Campo verde di grano è uno dei meravigliosi lavori artistici realizzati da uno dei più grandi pittori dell'Ottocento e cioè l'olandese Vincent van Gogh. Quest'opera che oggi si trova presso la Narodni Galerie della città di Praga è una tela dalle dimensioni medie di circa 73,5 per 92,5 centimetri e la tecnica usata dall'artista per realizzarla nell'anno 1889 è quella della pittura con i colori ad olio. (vediamo sotto una immagine di questa importante opera di Van Gogh).



Come già abbiamo accennato in altri brevi articoli, durante la breve e purtroppo tormentata e drammatica vita vissuta dal pittore olandese Vincent Van Gogh (visse soltanto 37 anni, dal 1853 anno di nascita sino al 1890 quando morì insieme al grande talento e alla propria follia) nella seconda metà dell'Ottocento, questi si appassionò all'arte e alla pittura, facendosi influenzare soprattutto dalla nuova corrente artistica e dai lavori dei pittori Impressionisti nati proprio in quel Secolo, ricco di grandi cambiamenti e innovazioni anche per la storia dell'arte. Van Gogh con la sua arte riuscì anche a vedere e andare oltre a quelle idee e a quelle tecniche artistiche, spinto dalla forza delle grandi passioni sociali che pian piano stavano sconvolgendo e cambiando letteralmente gran parte del mondo e il modo di pensare degli uomini in quel periodo. Possiamo dire anche che la sua produzione artistica, fu segnata profondamente da una vita che se pure breve, gli diede soltanto dei tormenti interiori e delle violenze, sia fisiche che mentali che lo portarono alla fine alla pazzia vera e propria. C'è tutto il suo essere Van Gogh in ogni sua opera.

Descriviamo l'opera Campo verde di grano di Van Gogh.

Il quadro citato sopra, come si può anche facilmente capire dal titolo raffigura un campo di grano, ove si scorge anche una casa di campagna o una fattoria e un grande cipresso. Quindi è una immagine di un paesaggio reale, naturale che però viene caratterizzata in modo del tutto particolare dall'artista. Il pittore amava questi paesaggi con questi estesi campi di grano dorati, al punto da dedicargli molti disegni e alcuni dipinti. La natura raffigurata in questo quadro sembra profondamente animata da un segno tipico, che col tempo abbiamo imparato a riconoscere come un segno caratteristico della mano di Van Gogh. Questo segno è molto mosso e assume le diverse forme del punto, del tratto o della linea. La linea a volte è molto sottile, spesso curva e chiaramente definita. A volte la linea invece è marcata, ondulata, movimentata, insomma potremmo dire quasi “tormentata”, proprio come il carattere e l'intimo profondo di chi le ha realizzate su quella tela. Le linee sono evidenziate dalle pennellate che vanno in ogni direzione, come se fossero mosse dal vento, esattamente come il vento che muove i cespugli di questo quadro e che sembra faccia ondeggiare le spighe dorate di grano e il grande cipresso al centro, oltre ad agitare quelle nuvole in cielo.

I colori nel quadro sono molto forti e il loro accostamento oltre ad essere fortemente espressivo, contribuisce a definire anche lo spazio. Infatti vediamo in primo piano il limitare del campo con l'erba che viene mossa dal vento. Poi abbiamo il grano col suo colore giallo naturale, che sembra piegarsi e venirci incontro per le sferzate del vento. Le tonalità di verde degli alberi e del cipresso di un verde più scuro, costituiscono un piano intermedio e poi troviamo infine i colori più freddi, come l'azzurro di montagne lontane e del cielo, dove delle nuvole sembrano farsi minacciose a causa del vento e questo sembra costituire una sorta di piano di sfondo.

I colori usati da Van Gogh, sono stesi in modo molto denso, pastoso e sono ben visibili e chiari i segni delle pennellate lasciate. La superficie sembra mossa, quasi in rilievo, suggerendo in questo modo all'osservatore che ammira il quadro, l'idea di volume oltre che dare quella sensazione tipica di rugosità, che troviamo spesso in tanti quadri dell'artista.

Insomma da questo quadro, come per tanti altri della produzione di Van Gogh, possiamo capire che il colore è usato non in senso “naturalistico” o normalmente, cioè per dipingere e colorare le varie sezioni del quadro. Qui il colore viene usato come un mezzo, uno strumento adatto a far sfogare e quindi ad esprimere dei concetti che vanno al di là del colore stesso. Il colore è qualcosa di fortemente espressivo per Van Gogh, che attraverso gli accostamenti di tinte contrastanti intende infatti rendere manifesto tutto il suo contrasto interiore.

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