domenica 23 marzo 2014

Amedeo Modigliani: l'arte e origini del celebre artista italiano


Amedeo Modigliani un artista italiano con le curiosità sulle origini e la sua arte.
L'artista Amedeo Modigliani nasce nella città di Livorno il 12 Luglio del 1884 da una normale famiglia di origine ebrea che versa in condizioni economiche molto modeste. Sin da giovane purtroppo Amedeo per il suo “caratterino” sentiva e vedeva queste misere condizioni della sua famiglia come se fossero una sorta di peso, un problema per le sue future relazioni personali, al punto che spesso provava anche tanta vergogna quando stava in compagnia di amici e conoscenti. Addirittura nel 1905 all'età di 21 anni quando Modigliani arrivò nella città di Parigi, frequentando il famoso quartiere degli artisti chiamato Montmartre tenne gelosamente segreto le condizioni di vita dei propri familiari e iniziò ad atteggiarsi come se fosse un gran signore.



Se pensiamo che all'inizio di ogni mese riusciva a fare fuori in pochi giorni quei risparmi che gli mandava la madre, tutti soldi guadagnati con grandi sacrifici ed economie per cercare di farlo studiare, e lui sperperando a più non posso e godendosi la vita come se fosse un ricco giovane.
Modigliani detto Il principe di Gerusalemme
Nel quartiere francese di Montmartre Modigliani si proclamava alla gente come un uomo innamorato della filosofia, un uomo che conosceva a memoria migliaia di versi di famose poesie da Dante a D'Annunzio, da Petrarca a Mallarmé. La natura poi lo aveva aiutato molto in quanto era bellissimo di aspetto e quindi non passò inosservato nel quartiere che in quel periodo andava molto di moda per gli artisti, specie tra le giovani ragazze e le donne del posto. Una di queste ragazze però dopo un lungo periodo in cui frequento Amedeo cambiò idea e lo lasciò perché intendeva legarsi a un “artista vero". Lei si unì a un clown da circo e dimenticò Modigliani perché evidentemente non credeva che lui facesse sul serio quando si auto proclamava come pittore e futuro grande artista.



Infatti Amedeo Modigliani in cuor suo aveva davvero una grande passione per l'arte e la pittura ma ancora non riusciva a veder ben chiaro in se stesso. Quindi si sfogava declamando i soliti versi e facendo l'alba per le osterie e le strade del quartiere. I suoi amici spesso non lo capivano ma restavano ad ascoltarlo perché riusciva a trascinarli con la sua grande eloquenza e le sue belle parole. Modigliani era sempre molto elegante, di solito con vestiti di velluto e annodate al collo delle bellissime sciarpe di seta di color azzurro, rosso o color smeraldo. Aveva un bel viso che faceva pensare al giovane Davide, e infatti venne ribattezzato dagli amici "principe di Gerusalemme". Questo nomignolo era piaciuto molto anche ad Amedeo in quanto un pò principe si sentiva davvero nel proprio animo e continuò a comportarsi da tale anche quando i suoi abiti iniziarono a diventare vecchi e lisi. La miseria del resto era di casa a Montmartre dove gran parte degli artisti impegnati a cercare la loro "arte nuova" avevano gli studi in vecchie catapecchie con grossi topi che spesso le infestavano. Questo si sa anche dalle testimonianze di un altro italiano che approdò in quel quartiere nel 1906. Questo italiano era il pittore e scrittore Anselmo Bucci che racconterà in seguito: “arrivai a Parigi nel 1906; feci il mio primo pasto nel 1910”.
Modigliani e la splendida vita Bohème
Questa splendida vita Bohèmienne che pur incantava Modì come ormai lo chiamavano tutti i suoi amici era però soltanto l'aspetto esteriore di questo giovane artista. Egli era seriamente impegnato a trovare una forma del tutto nuova per esprimere ciò che si sentiva bollire dentro. A differenza degli altri artisti del quartiere Modigliani non amava discutere per ore e ore nei caffè fumosi, non amava gridare che era necessario rinnegare l'arte del passato o le tecniche tradizionali. Anzi lui era partito per Parigi portandosi molte copie di quadri classici che metteva poi alla parete in modo da poterle guardare bene, ammirare. Ancora il momento magico per Modigliani non era scoccato, forse l'artista intuiva che per poter trovare la propria via, quella che poi si percorre sino alla fine doveva prima "bruciarsi" interamente. Infatti l'artista conobbe gli orrori degli abissi, quando insegue i brevi "paradisi artificiali" che danno l'alcool e la droga. In questi momenti di delirio Modì vedeva Parigi come se fosse l'inferno con fiamme che spuntavano dal suolo.
L'incontro di Modigliani con Beatrice Hastings
Nel 1909 Amedeo a soli venticinque anni era già in condizioni di salute precarie, decide allora di fare un breve ritorno a Livorno. Qui inizio a dedicarsi intensamente alla scultura, lavorando direttamente sulle pietre in quanto giudicava un tradimento fare prima dei modelli in creta. Infatti per lui l'arte doveva balzare fuori dallo scontro tra la materia sorda e la potenza creatrice dell'artista. Su queste pietre pian piano creava delle figure che aveva immaginato con la sua fantasia allucinata.
Ma Modigliani non era uno scultore almeno nel significato classico del termine. Ciò che l'artista inseguiva nella pietra era una linea purissima ed essenziale di disegno. La "poesia del ritratto" portata all'estrema raffinatezza. In altre parole era ancora e sempre pittura. E questa pittura era tutta centrata sulla figura umana in quanto a lui non interessava il paesaggio naturale.
Ancora una volta però il genio che era in lui tardava a uscire, fino a quando alcuni anni dopo quando si trovava di nuovo a Parigi (Modigliani ritornò in Francia lo stesso anno nel 1909, perché si sentiva estraneo ovunque anche nella sua città natale) e una donna non andò a trovarlo nel suo studio.
Questa donna era la poetessa inglese Beatrice Hastings, era una mattina d'autunno del 1914. La donna entrò inattesa nello studio di Modigliani e gli disse semplicemente che era pronta.
“Pronta per cosa?” replicò lui, e la donna con calma disse: “ma per il ritratto, sei un pittore no?” Allora l'artista fece capire che non aveva neanche uno straccio di tela su cui raffigurarla e non aveva neanche i soldi per comprarne una. Allora Beatrice Hastings mando un fattorino che ritorno poco dopo con tutto l'occorrente per dipingere e ben sei tele. Di fronte alla risolutezza della donna il giovane Amedeo si mise al lavoro con grande foga. Da quel momento era nato l'artista Amedeo Modigliani.
Modigliani: entra in scena Jeanne Hébuterne
Nel 1914 Modigliani aveva trent'anni e tutta la sua produzione non arrivava che a una trentina di opere. Fisicamente era messo proprio male, quasi un rottame vivente. Ma proprio nel poco tempo che gli rimane da vivere porterà a termine circa trecento opere, quasi tutte considerate oggi dei veri e propri capolavori. È il trionfo del ritratto e della figura umana. Davanti al pittore alcolizzato e già sfiorato dalla morte poseranno grandi artisti come Picasso, poeti e scrittori come Max Jacob e Jean Cocteau, insieme ad amici e sconosciuti, servi e donne viziose.
Amedeo Modigliani nei volti di ciascuno rintraccerà la scintilla divina dell'anima, su tutti imprimerà il marchio inconfondibile del suo genio.


Un giorno Beatrice lascia Parigi e Amedeo, ma il posto viene preso quasi subito da una altra donna che lo farà padre di una bambina alla quale darà il nome Jeanne, come la madre che si chiama Jeanne Hébuterne. La donna avrà una intensa relazione con l'artista che realizzerà per lei diversi ritratti. Ne vediamo sotto uno.

Modigliani Ritratto di Jeanne Hébuterne con cappello


Arriva la prima guerra mondiale e Modigliani cerca di vendere i suoi ritratti per pochi franchi ai tavoli delle osterie. Alla fine della guerra sembra che inizi un periodo d'oro per tanti nuovi artisti che vivono in Europa, così come accade anche per l'amico Picasso e tanti altri compagni di Modì. Ma questo grande artista non farà in tempo ad arricchirsi, infatti una mattina un amico va a trovarlo, la porta è chiusa, nessuno risponde, allora sfonda la porta e vede uno spettacolo impressionante. Sul letto distesi come morti vi sono Amedeo e Jeanne. L'amico chiede aiuto e mentre qualcuno rifocilla Jeanne altri portano Modigliani in ospedale dove però arriva morto stroncato dall'alcool e da una brutta tubercolosi. Modigliani muore il 25 Gennaio del 1920 a soli trentasei anni. Jeanne il giorno dopo appena saputa la notizia si getta dalla finestra e lo raggiunge nell'Eternità.

L'arte di Amedeo Modigliani
Si è visto che Amedeo Modigliani era un artista particolare, un artista solitario che ha impresso alla figura umana il marchio inconfondibile del suo grande genio. Infatti basta vedere una sua opera, un suo ritratto per poi riconoscere tutti gli altri da lui dipinti. Qualunque sia il soggetto, uomo o donna, vecchio o bambino Modigliani imprime alla figura una sorta di deformazione che costituisce la sua caratteristica principale. Deforma il collo e le mani allungandoli in modo smisurato ma allo steso modo armonioso. La testa in genera piccola rispetto al resto del corpo è costruita intorno alla verticale del naso mentre gli occhi sono spesso delle piccole fessure appena uno spiraglio offerto all'anima. Il colore specialmente nei nudi femminili è di una morbidezza tale da far pensare più alla luce e non a un colore vero e proprio. Insomma la pittura di Modigliani e questo vale più per le figure femminili può essere paragonata alla poesia, come se la sua arte fosse un canto d'amore fortemente spiritualizzato.
Come per tanti altri artisti italiani anche Modì è stato un grande dell'arte.

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