lunedì 9 giugno 2014

Sandro Botticelli e la sua Allegoria della calunnia un dipinto italiano del Quattrocento

L'Allegoria della calunnia come forse facilmente si può intuire dal suo titolo è un bellissimo dipinto realizzato dal Botticelli verso la fine del Quattrocento che insieme a tante altre opere e alcuni splendidi capolavori fa parte di quell'elenco di lavori dell'arte che sono tutti legati dal termine di “Allegoria”. Sotto vediamo una immagine completa dell'opera di Sandro Botticelli intitolata Allegoria della calunnia di cui sotto diamo i dati e facciamo una breve descrizione. Cliccateci sopra per ingrandirla.



Ma che cosa è una Allegoria? Un clic per l'articolo le Allegorie nell'arte.
Brevemente con parole semplici possiamo dire che un opera con allegoria è un ottimo “strumento” di comunicazione per determinati messaggi che sin dal passato fu molto apprezzato e utilizzato dai vari Mecenati o dai governanti dei territori che di solito commissionavano le loro opere agli artisti. Attraverso l'arte e le opere con allegorie gli artisti riuscivano a trasmettere e a far capire per esempio alcuni concetti più difficili, astratti. Si poteva far intuire meglio a chi guardava queste opere alcuni particolari valori che magari erano di difficile comprensione in altro modo, o far capire delle idee ben precise. Tra i grandi artisti del passato che si sono cimentati a realizzare questo genere di opere con allegorie, arrivando anche ad avere dei risultati davvero eccellenti vi è sicuramente anche il celebre pittore italiano Sandro Botticelli.
Qualche dato sul pittore Sandro Botticelli.
Il Botticelli per quanto riguarda la storia dell'arte è considerato in assoluto uno dei più grandi maestri della pittura. Possiamo dire che il Botticelli come qualche suo illustre collega ha avuto la fortuna di nascere e di poter trascorrere gran parte della sua vita e quindi della sua carriera artistica in uno dei contesti più straordinari all'epoca oltre che durante uno dei periodi più importanti di tutta la storia dell'arte in Europa. Delle condizioni tali che hanno sicuramente influenzato e contribuito ad aiutare molti artisti come il Botticelli che sono riusciti a far emergere tutto il loro talento artistico, le loro grandi innovazioni o magari un inconfondibile stile pittorico che poi li ha resi celebri al mondo. Ho parlato di condizioni “ideali” semplicemente perché Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi che è il vero nome di Sandro Botticelli, come era nella tradizione di allora di dare sempre dei nomignoli di riconoscimento alle persone è nato nell'anno 1445 nella città di Firenze, città in cui visse e dipinse sino all'anno della sua morte che arrivò nell'anno 1510 quando l'artista dopo una eccellente carriera artistica aveva raggiunto i 65 anni di età. Parliamo della nostra Firenze, una città italiana davvero unica e che soprattutto proprio durante gli anni del Quattrocento divenne per tutti la città dell'arte per eccellenza. Infatti gli anni in cui visse il Botticelli sono per la storia e per la città di Firenze un periodo davvero ricco e straordinario. Sono i meravigliosi anni d'oro dell'arte e di Firenze in cui parte e si sviluppa il Rinascimento italiano che arriva dopo quei momenti oscuri e di stasi per l'arte degli anni del Medioevo. Nel Rinascimento tutte le forme di arte rifioriscono, l'arte si rinnova attraverso delle nuove idee, di nuove tecniche sviluppate da coloro che oggi sono gli artisti che sono entrati nella storia e nella leggenda. Maestri come appunto il Botticelli, o come il Brunelleschi, Giotto che furono seguiti poi da gente del calibro di Raffaello, di Leonardo da Vinci o Michelangelo Buonarroti tanto per citare i nomi più celebri.
I Dati sull'opera l'Allegoria della calunnia realizzata da Sandro Botticelli.
Tra le splendide opere del Botticelli vi sono anche alcuni dipinti che raffigurano delle Allegorie che gli esperti oggi riconoscono essere degli assoluti capolavori della pittura italiana. Chi non ha mai sentito parlare per esempio della celebre Allegoria della Primavera, oppure della nascita di Venere o ancora quella intitolata l'Allegoria della calunnia che vediamo nell'immagine in alto e di cui diamo alcuni dati.


Analisi dell'opera Allegoria della calunnia di Sandro Botticelli.
Innanzi tutto per quanto riguarda la data della realizzazione di quest'opera siamo verso la fine del secolo Quattrocento, intorno agli anni 1496-97. L'opera oggi la troviamo esposta in Italia presso La Galleria degli Uffizi nella città di Firenze. E qui come a volte faccio voglio sottolineare che stiamo parlando degli Uffizi, ossia del motivo di grande vanto e di orgoglio per gli italiani visto che col suo straordinario patrimonio artistico che ha è considerato il più importante Museo del mondo. Il dipinto della calunnia è stato realizzato dal Botticelli su un supporto che è una semplice tavola di legno dalle dimensioni diciamo medie di circa 62 per 91 centimetri. La tecnica pittorica è ancora quella “tradizionale”, la più utilizzata dagli artisti sino ad allora, cioè quella con i colori a tempera. Come la storia ci insegna da lì a qualche anno grazie anche al contributo portato dalle opere realizzate dai pittori Fiamminghi quasi tutti gli artisti passeranno a impiegare la tecnica dei colori a olio molto più brillanti e dai risultati nella resa migliori mentre per il supporto pittorico si passerà sempre di più alla tela.


Il re Mida part della calunnia del Botticelli


Tra le curiosità che girano attorno all'opera della calunnia vi è anche quella che il Botticelli abbia dipinto l'opera infervorato soprattutto dalle parole, dalle prediche di morte e di giudizio divino fatte dal personaggio storico Girolamo Savonarola il quale spesso attaccava duramente i costumi e la cultura della società di quel periodo. Proprio in quegli anni infatti il Botticelli rivelò un suo momento di crisi interiore che lo porterà poi ad avere un ultima e diversa fase artistica. Il pittore infatti cambia e rinnega quasi del tutto quel suo inconfondibile stile che lo aveva fatto conoscere al mondo dell'arte. Egli va verso la realizzazione di figure molto più plastiche che presentano una espressività più accentuata. Utilizzerà anche un chiaroscuro più marcato nelle sue opere. Per gli esperti d'arte l'Allegoria della Calunnia è l'opera che sta in mezzo a questo importante passaggio verso la nuova fase del Botticelli e quindi viene vista anche come un vero e proprio spartiacque.
La scena dipinta dal Botticelli è l’allegoria della calunnia ispirata da un fatto vero di calunnia di cui fu vittima il famoso pittore Apelle che poi ne fece una sua opera. Vediamo alcuni personaggi che sono in una grande aula dalla magnifica architettura classica. Sullo sfondo si vedono tre grandi e monumentali archi che lasciano intravedere un paesaggio marino con un cielo sereno. Vediamo delle statue collocate in varie nicchie dell'architettura che sembrano quasi partecipare alla animata scena del gruppo dei personaggi principali al centro.
Cerchiamo di descrivere questo gruppo di persone guardandoli a partire da destra verso sinistra. In questo gruppo di figure in fermento, dalle linee vigorose e serpeggianti e da alcune pose tipiche dell’artista Botticelli che anima questo antico dramma allusivo che nasce con l’uomo verso l’ingiustizia vediamo il Re Mida che si riconosce perché ha le orecchie d’asino, (vediamo nel particolare sopra). Il re sta seduto su un grande trono e si fa consigliare da due personaggi negativi, pessimi che gli bisbigliano frasi e parole alle orecchie. Questi due personaggi rappresentano sia l’Ignoranza che il Sospetto.

Botticelli Allegoria della calunnia particolare


Davanti al re vediamo il Livore (vediamo il particolare qui sopra), cioè il rancore che l'artista rappresenta vestito di nero come uno straccione col cappuccio mentre ha una mano alzata a simbolo di grande solennità e che indica il re. Questo strano personaggio tiene ben stretto per un braccio un personaggio femminile, la Calunnia rappresentata da una bella e vanitosa donna che si fa acconciare i suoi bei capelli da altre due donne che raffigurano Insidia e Invidia. La Calunnia tiene in una mano un torcia che però non fa luce a simbolo di una falsa conoscenza e tira per i capelli con l’altra mano l’Innocente, cioè lo sfortunato calunniato raffigurato quasi nudo mentre tiene le mani unite come in supplica. Quest'ultimo viene portato quasi a forza davanti al re Mida. Sulla sinistra del dipinto vediamo ancora altri due personaggi che rappresentano uno il Rimorso, raffigurato come una vecchia incappucciata che quasi stordita dai fatti guarda la Nuda Verità che alza gli occhi e che indica come unica e vera giustizia quella Divina, del cielo.
Sembra che il Botticelli in questa sua opera abbia voluto comunicare una sorta di denuncia verso tutti i valori sbagliati, tutti i limiti che ha da sempre l’uomo. Questa allegoria possiamo vederla come un Tribunale che accusa tutti gli uomini e il mondo antico, pieno di ingiustizie e senza dei veri valori fondamentali. Le ingiustizie degli uomini sono sempre state frequenti sia in passato che ai giorni nostri e queste esistono anche e purtroppo grazie alla calunnia che è uno dei suoi più potenti strumenti. È un bellissimo dipinto che va bene per tutte le epoche compresa anche quella nostra moderna in cui stiamo vivendo davvero un momento di grande crisi economica, sociale e soprattutto dell'uomo stesso.
Notizie e curiosità sulla calunnia e i suoi effetti.
In una famosissima opera lirica che è stata scritta dal celebre Maestro italiano Gioacchino Rossini intitolata Il barbiere di Siviglia vi è una simpatica e molto realistica descrizione della calunnia le cui parole suonano super giù così:
La calunnia è un venticello. Un auretta assai gentile, che insensibile sottile, leggermente dolcemente, incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra, sotto voce sibillando, va scorrendo, va ronzando, nelle orecchie della gente. S’introduce destamente, e le teste ed i cervelli, fa stordir e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo, lo schiamazzo va crescendo, prende forza a poco a poco, scorre già di loco in loco, sembra il tuono, la tempesta, che nel sen della foresta, va fischiando, brontolando, e ti fa d’orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia, si propaga si raddoppia, e produce un esplosion, come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale, che fa l’aria rimbombar.
E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello, per gran sorte va a crepar.
A presto.

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